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Libertà e Bellezza per combattere la violenza sulle donne

L’osservatorio sulla violenza partner di “FaOV The City”, l’evento milanese che ha messo insieme arte, moda, musica, food e temi importanti come la lotta alla violenza sulle donne.

La dott.ssa Iolanda Santalucia (Psicologa e Psicoterapeuta, Socio della Società Italiana di Psicologia Clinica Forense, CTU per il Tribunale di Milano ed Esperta in audizione di donne e di minori vittime di abuso sessuale e maltrattamento) ci spiega come la moda e l’arte in generale può essere utile nella diffusione di temi così delicati come quello della lotta contro la violenza. 

Di cosa si occupa l’osservatorio?

L’Osservatorio, nato di recente proprio dall’esigenza di avere un quadro più chiaro dei dati sul fenomeno, è un organismo che opera nell’ambito dell’analisi e della ricerca di comportamenti violenti di ogni tipo e matrice e fornisce proposte e soluzioni utili per contrastare la violenza con un approccio scientifico. I nostri specialisti raccolgono dati sul fenomeno della violenza in ogni sua manifestazione, facendo rete con le realtà esistenti in tutto il territorio nazionale, e sulla base del monitoraggio sono in grado di trovare soluzioni più efficaci.

Come mai la scelta di essere partner di un evento di moda. Può la moda stimolare la lotta alla violenza?

La Moda è innanzitutto un’espressione artistica di grande impatto e come tale è in grado di scardinare qualsiasi stereotipo o riferimento sociale. L’arte è di per sè il più grande strumento di espressione sociale di tutti i tempi. E’ attraverso l’arte che sono stati veicolati i messaggi che hanno cambiato il mondo.

Qual è il messaggio che volete condividere?

La moda, intesa come espressione di bellezza pura, ha un legame diretto con il concetto di libertà e autoderminazione. Sentirsi liberi di esprimersi al massimo delle proprie potenzialità, senza paura o pregiudizi, con passione, coraggio e determinazione è diritto di ognuno di noi. Per combattere la violenza, bisogna sostenere la libertà e la possibilità di essere chi vogliamo essere.

Una donna bella e libera fa paura e la violenza è la forma di annientamento più forte e potente che un uomo può utilizzare per superare il proprio senso di debolezza. La cronaca racconta ormai che le forme di violenza più diffuse avvengono all’interno di nuclei familiari in cui l’istruzione scolastica è alta ed il reddito mensile non è basso. Non c’è distinzione sociale nella violenza. E’ solo la libertà che fa paura. Ed è quella che oggi dobbiamo tutelare contro ogni forma di violenza verbale e/o psicologica. Dobbiamo essere orgogliose di essere libere, determinate e coraggiose.

 

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Valeria Nicolosi